La metaldeide è un prodotto chimico comunemente utilizzata come componente principale nei lumachicidi e si presenta tipicamente sotto forma di esche granulari azzurro-verdastre. Tali esche sono nocive sia nel caso vengano ingerite, sia tramite contatto con la pelle.

tipici granuli azzurri di metaldeide

 

I sintomi dell'avvelenamento da metaldeide

L’effetto della metaldeide è rapido e si manifesta in circa 2-3 ore. In seguito all’accidentale assunzione del prodotto, si osserva una sintomatologia neurologica molto violenta: spasmi muscolari, contrazioni tonico-cloniche, convulsioni, opistotono (irrigidimento con iperestensione del capo e della colonna in un tipico atteggiamento “ad arco”), ipersalivazione, midriasi (pupille dilatate), tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), tachipnea (aumento della frequenza respiratoria), congestione o pallore delle mucose. Tale sintomatologia si aggrava con iperattività se il paziente è sottoposto a stimoli tattili.

Altri elementi caratterizzanti l’assunzione di metaldeide sono la diarrea dal tipico colore verdastro, il vomito dal caratteristico odore di acetaldeide e la grave ipertermia (42-43 C°), che raramente si osserva in corso di altre neurotossicosi o acidosi metabolica.

La diagnosi si effettua tramite accurata raccolta anamnestica, la sintomatologia presente e gli esami da laboratorio.

 

Cosa fare
 in caso di avvelenamento da metaldeide

L’avvelenamento da metaldeide è una situazione d’emergenza che richiede l’immediato ricovero presso una struttura veterinaria. Ai fini prognostici, infatti, risulta fondamentale iniziare la terapia il più precocemente possibile.


Il trattamento degli avvelenamenti da lumachicidi è sintomatico e non esiste alcun antidoto preciso.
 In base alle condizioni dell’animale e qualora l’ingestione fosse avvenuta entro un paio d’ore si può provocare il vomito e effettuare una lavanda gastrica.
 Come in ogni emergenza tossicologica sarà importante assicurarsi che le funzioni vitali dell’animale siano conservate. 
Per il controllo delle crisi convulsive si somministrano sedativi. Qualora ciò non fosse sufficiente a placare gli effetti del veleno sul sistema nervoso, si induce il paziente in anestesia generale. 
Una volta stabilizzato l’animale, saranno prestate cure mediche di supporto, scelte in base agli esami di laboratorio effettuate e mirate per lo più a limitare le gravi conseguenze che la metaldeide può avere a livello epatico (cirrosi, insufficienza epatica) e renale (insufficienza renale).


La prognosi è strettamente legata allo stato clinico dell’animale e alla rapidità d’intervento ma risulta generalmente buona negli animali che sopravvivono 24 ore dall’assunzione del tossico.

 

Viganò F. e Colombo A.: “Avvelenamenti”. Da “Medicina d’urgenza e terapia intensiva del cane e del gatto” di Viganò F., Ed, Elsevier, 2004.